Fonte: Erica P. Gunderson – Originally published 1 Feb 2021 https://doi.org/10.1161/CIRCULATIONAHA.120.047320 Circulation.
Le donne affette da diabete nel corso della gravidanza hanno il
doppio delle probabilità di sviluppare, entro la mezza età, calcio
nelle arterie cardiache – anche se lo zucchero nel sangue ritorna a
livelli sani molti anni dopo la gravidanza – secondo uno studio apparso
su Circulation, la rivista di punta dell’American Heart Association.
Il
diabete gestazionale, ossia un livello elevato di zucchero nel sangue
(intolleranza al glucosio) diagnosticato per la prima volta durante la
gravidanza, colpisce circa il 9% delle donne negli Stati Uniti e fino
al 20% in tutto il mondo. Dopo il parto, le donne che hanno sofferto
diabete gestazionale durante la gravidanza mostravano poi un rischio
più alto di sviluppare prediabete o diabete di tipo 2.
Per scoprire
se mantenere livelli di zucchero nel sangue normali dopo la gravidanza
possa in qualche modo contrastare l’avanzare di rischio di malattie
cardiovascolari in quelle donne con storia di diabete gestazionale, i
ricercatori hanno utilizzato i dati di uno studio multicentrico
statunitense, denominato CARDIA (Coronary Artery Risk Development in Young Adult), che ha seguito più di 5000 persone per circa trent’anni.
I
ricercatori – come spiega Erica P. Gunderson, epidemiologa e
ricercatrice senior nel Kaiser Permanente di Oakland – sono arrivati a
scoprire che “le donne con precedente diabete gestazionale avevano un
rischio due volte più alto di formazione di calcio delle arterie
coronariche se mantenevano livelli normali di zucchero nel sangue;
successivamente sviluppavano prediabete o veniva loro diagnosticato un
diabete di tipo 2 molti anni dopo la gravidanza, rispetto alle donne
senza precedente diabete gestazionale con livelli normali di zucchero
nel sangue”.
I ricercatori scoprivano, in pratica, che le donne con
una storia di diabete gestazionale presentavano possibilità più grandi
di sviluppare calcio nelle arterie: circa il 25% delle donne con
diabete gestazionale incorrevano in questa condizione, rispetto al 15%
di quelle donne che non avevano avuto diabete gestazionale. Inoltre,
gli stessi i ricercatori scoprivano anche se si mantenevano livelli
normali di zucchero nel sangue dopo una gravidanza con diabete
gestazionale, questo “sforzo” non abbassava il rischio di
calcificazione delle arterie coronarie e non diminuiva il rischio di
sviluppare malattie cardiovascolari nella mezza età.
La stessa
Gunderson si è detta sorpresa di scoprire che le donne con diabete
gestazionale si trovano ad avere un rischio significativamente più alto
di calcificazione delle coronarie, pur mantenendo livelli normali di
zucchero nel sangue dopo il parto. “I nostri risultati rappresentano un
cambiamento in questo paradigma, dimostrando che valori normali di
glucosio nel sangue dopo il diabete gestazionale sono ancora correlati a
un più alto rischio di calcio nelle arterie coronariche”.
“La
valutazione del rischio per le malattie cardiache” – aggiunge in
conclusione – “non dovrebbe attendere che una donna sviluppi prediabete
o diabete di tipo 2. Il diabete e altri problemi di salute che si
manifestano durante la gravidanza servono come precursori precoci del
futuro rischio di malattie croniche, in particolare malattie cardiache.
I sistemi sanitari devono integrare la storia individuale del diabete
gestazionale nelle cartelle cliniche e monitorare i fattori di rischio
di cardiopatie, seguendo accuratamente i test per il diabete, suggeriti
a queste donne con intervalli regolari, cosa fondamentale per
ottimizzare le misure di prevenzione”.