Su Circulation, una delle riviste ufficiali dell’American Heart Association,è stato pubblicato un piccolo studio su 7 pazienti che hanno riportato sintomi compatibili con una miocardite dopo aver ricevuto un vaccino contro Covid-19. Per ora non ci sono prove di una relazione di causa ed effetto. Come tutti i casi studio, questa ricerca non ha la pretesa di dare informazioni epidemiologiche sugli effetti collaterali delle vaccinazioni, ma si limita a raccontare come sono andate le cose in una casistica ristretta di persone. E ci dice che in quei 7 casi le cose sono andate bene, i sintomi sono regrediti senza complicanze. Si tratta di 7 casi tra quelli segnalati al sistema di sorveglianza dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC) sugli eventi avversi dei vaccini (Vaccine Adverse Event Reporting System, VAERS). La miocardite consiste in un’infiammazione del muscolo cardiaco in genere associata a infezioni virali o batteriche. I CDC stanno monitorando i casi di miocardite post-vaccino perché hanno osservato un’incidenza maggiore della norma nella fascia d’età dei ragazzi e dei giovani adulti. I 7 pazienti protagonisti dello studio erano stati vaccinati con Pfizer (5), Moderna (1) e Johnson & Johnson (1), erano tutti uomini tra i 19 e i 39 anni di età. Tutti erano stati ricoverati da tre a sette giorni dopo aver ricevuto il vaccino per un improvviso e acuto dolore al petto. L’infiammazione del miocardio è stata diagnosticato con i test specifici che misurano la concentrazione nel sangue delle troponine cardiache, sostanze indicative di un danno cardiaco. Tutti i pazienti avevano parametri vitali stabili. Nessuno aveva manifestato eruzioni cutanee o anomalie che potevano indicare una più grave pericardite (infiammazione della membrana sottile che circonda il cuore). L’elettrocardiogramma mostrava segnali normali del battito cardiaco con una leggera alterazione in un segmento del tracciato indicativa di una diminuzione del flusso sanguigno al muscolo cardiaco. I tre pazienti sottoposti a esami invasivi di imaging non hanno mostrato segni di un blocco coronarico. Nessuno dei 7 ricoverati manifestava palpitazioni o aritmie cardiache. Dopo due o quattro giorni di una terapia standard a base di farmaci beta-bloccanti e antinfiammatori, tutti i pazienti hanno lasciato l’ospedale quando già tutti i sintomi erano svaniti. “Il decorso clinico della malattia simile alla miocardite associata al vaccino sembra favorevole, con la risoluzione dei sintomi in tutti i pazienti. Data la potenziale morbilità dell’infezione da COVID-19 anche negli adulti più giovani, la valutazione rischio-beneficio rimane altamente favorevole alla vaccinazione. La segnalazione degli eventi avversi dei vaccini rimane di grande importanza e sono necessari ulteriori studi per chiarire il meccanismo fisiopatologico per identificare o prevenire potenziali eventi futuri”, hanno affermato i ricercatori. L’American Heart Association non solo continua a raccomandare la vaccinazione, ma rinnova l’invito a tutte le persone dai 12 anni in su a vaccinarsi il prima possibile. Secondo i CDC, al 31 maggio 2021 sono stati segnalati meno di mille casi di malattie simili alla miocardite e fino ad oggi negli Stati Uniti sono state somministrate quasi 312 milioni di dosi di vaccini COVID-19. La ricerca continua a indicare che i vaccini COVID-19 sono efficaci al 91 per cento nel prevenire gravi infezioni da COVID-19 e nella diffusione dell’infezione. Inoltre, come ricordano gli esperti dell’American Heart Association, i benefici della vaccinazione superano di gran lunga i rischi molto rari.
Fonte: heart.org – Circulation – https://newsroom.heart.org/news/symptoms-resolved-in-7-patients-with-myocarditis-like-illness-after-covid-19-vaccination