Nel tentativo di comprendere ulteriormente l’impatto provocato dal COVID-19 sul sistema cardiovascolare e le complicazioni che possono sorgere per i pazienti con malattie cardiovascolari (CVD), l’American Heart Association e la Society of Critical Care Medicine (SCCM) annunciano un’iniziativa di ricerca collaborativa per approfondire le conoscenze sulle conseguenze del virus sulla cura del paziente e gli esiti per condizioni, tra cui miocardite e cardiomiopatia. “Nonostante la diffusa incidenza di infezioni e ricoveri da COVID-19, ci sono ancora situazioni in cui il set di dati è troppo ridotto per fare ipotesi corrette”, afferma Sandeep Das, co-presidente del comitato del registro CVD COVID-19 e direttore della Divisione di Cardiologia del Southwestern Medical Center. La nuova iniziativa utilizzerà i dati dei pazienti forniti da entrambe le organizzazioni: l’American Heart Association metterà a disposizione i dati dal Registro CVD COVID-19 provenienti dalla Association’s Get With the Guidelines, da questa raccolti all’interno di oltre 150 strutture ospedaliere negli Stati Uniti; la SCCM (la più grande organizzazione medica senza scopo di lucro dedicata a promuovere l’eccellenza e la coerenza nella pratica della terapia intensiva) contribuirà alla ricerca con il Registro COVID-19 Discovery Viral Infection and Respiratory Illness Universal Study (VIRUS) che dal maggio 2020 tiene traccia degli attuali modelli di terapia intensiva e cure ospedaliere in tutto il mondo per esaminare la loro sicurezza ed efficacia nella lotta al virus. L’unione di questi due set di dati è mirata a rafforzare e approfondire la ricerca affinché l’assistenza ai pazienti possa essere sempre più efficiente durante questa pandemia. Per facilitare la ricerca, l’iniziativa utilizzerà la Piattaformadi Medicina di Precisione(PMP) ospitata dall’Istituto per la Medicina Cardiovascolare di Precisione dell’American Heart Association. “C’è ancora così tanto da imparare sugli effetti che il COVID-19 ha sul cuore e sul sistema cardiovascolare”, riconosce il Presidente della SCCM Greg S. Martin. “Il potere combinato dei due Registri porta ad una maggiore opportunità di risultati validi, di modelli di previsione del rischio e di una maggiore comprensione delle sfide che i pazienti affetti da malattie cardiovascolari devono affrontare”.
Fonte: Sandeep R. Das – heart.org – 18 marzo 2021 – https://newsroom.heart.org/news/covid-19-researchers-address-sample-size-concerns-by-pooling-resources-for-clearer-results