SMOG E TROMBOSI

Una strana e pericolosa correlazione

Smog, inquinamento, polveri sottili, sono la piaga del nostro secolo. Oggi più che mai le tematiche ambientali sono all’ordine del giorno e la grave crisi ambientale che il nostro pianeta sta vivendo è al centro dell’attenzione dei potenti di tutto il mondo.

L’inquinamento non colpisce solo l’ambiente che ci circonda, ma è scientificamente provato che è responsabile di numerose patologie che affliggono la nostra società. Malattie respiratorie e non solo: nel 2013 sono stati pubblicati i dati derivanti dallo studio Europeo ESCAPE, al quale hanno contribuito anche ricercatori italiani, che confermano l’incidenza dello smog come causa di tumori del polmone e probabilmente della vescica, attribuendo all’inquinamento il titolo di condizione carcinogenica primaria.

Sono infatti circa 3 milioni ogni anno le morti causate dall’inquinamento: numeri spaventosi destinati ad aumentare. Anche Trombosi, Infarto, Ictus ed Embolia polmonare sono alcune delle Malattie Cardiovascolari causate dallo smog. Lo ha confermato uno studio pubblicato dalla rivista Lancet nel 2011, che ha analizzato l’impatto dell’inquinamento sulla quantità di Infarti in Belgio. Belgio che – fino a poco tempo fa – aveva un grado di inquinamento simile a quello della Pianura Padana.

Secondo questa ricerca, l’inquinamento dell’aria è il primo fattore di rischio sulla popolazione generale, ancor più di alcool, uso di droga, errata alimentazione e infezioni respiratorie. Le polveri sottili e il rumore causato dal traffico infatti, provocano un aumento degli eventi cardiovascolari, causando un difetto del sistemano nervoso autonomo che regola la pressione del sangue, il livello dei grassi nel sangue (colesterolo e trigliceridi), il livello degli zuccheri (glicemia), la densità del sangue stesso e la sua tendenza a produrre trombi nelle arterie e nelle vene. Lo smog, alterando il sistema nervoso che controlla il ritmo del cuore, può provocare Aritmia o addirittura arresto, con conseguente morte improvvisa o scompenso cardiaco. È stato inoltre calcolato che per ogni aumento di 10 microgrammi di PM 2.5 per metro cubo di aria si ha un aumento del 18% di Infarti o di disturbi del ritmo del cuore.

Un’ulteriore ricerca danese, ha inoltre dimostrato che l’accrescimento del livello di rumore prodotto dal traffico si associa a un aumento dei casi di Infarto del miocardio: per ogni 10 decibel in più, si registra un aumento del rischio del 12%.

Nell’anno 2010 il Global Burden of Disease ha indicato 53 milioni di morti in tutto il pianeta, di cui ben 3.3 milioni sono state provocate dall’inquinamento dell’aria nell’ambiente esterno. Su tre morti causate dallo smog, due sono per malattie cardiovascolari, soprattutto nelle persone più anziane.

Anche le donne in gravidanza sono a rischio: è dimostrato che l’esposizione a concentrazioni crescenti di particolato può avere effetti sui nascituri, che al momento del parto hanno un peso inferiore alla norma.

Dobbiamo inoltre fare attenzione alle sostanze inquinanti che si trovano dentro le abitazioni domestiche e che spesso trascuriamo, come polveri sottili e gas generati da biomasse utilizzate in cucina o per riscaldare l’ambiente domestico, che sono nocive come lo smog.

Tutte queste sostanze, intaccano i bronchi e gli alveoli polmonari, passando direttamente al sangue. Infiammando le pareti di bronchi e polmoni,richiamano i macrofagi che risiedono nei tessuti e sono deputati a difendere le cellule dalle aggressioni di virus, batteri e veleni. Questi, attratti dalle polveri, producono sostanze chiamate citochine, mediatori dell’infiammazione, che estendono la reazione infiammatoria a tutto il corpo. Questa risposta provoca nel polmone la comparsa di asma e allergia, e chiusura dei bronchi. Anche le piastrine, naturalmente incaricate di proteggerci dalle emorragie, se stimolate e confuse da un attacco infiammatorio ostile come quello sferrato dalle polveri sottili, si aggregano fra di loro, formando Trombi, cioè coaguli di sangue inopportuni che causano malattie gravi come Infarto, Ictus, Embolia, flebiti, Trombosi di diversi organi. Questo processo è stato studiato e fotografato al microscopio dai ricercatori dell’Università di Saint Louis negli Stati Uniti, che hanno dimostrato scientificamente questa tendenza delle piastrine di raccogliersi in piccoli Trombi, una volta esposte alle micro polveri.

Cosa fare dunque per ridurre l’inquinamento e per migliorare l’ambiente domestico? Nel nostro piccolo possiamo compiere quotidianamente piccoli gesti che possono ridurre il nostro impatto sul Pianeta. Usare l’automobile il meno possibile, soprattutto in città è un primo grande passo. A tutela della nostra salute, è consigliabile evitare le strade con maggior traffico quando ci muoviamo a piedi o in bicicletta, scongiurando le ore di punta. Se siamo amanti del jogging all’aria aperta, scegliamo percorsi nel verde ed evitiamo le strade. Manteniamo una dieta ricca di antiossidanti, che contrastano gli effetti nocivi dell’inquinamento e tuteliamo i più piccoli, usando zaini o marsupi anziché i passeggini.

Anche nell’ambiente domestico e negli spazi chiusi, come centri commerciali, ristoranti, aule scolastiche e palestre è stata rilevata un’alta concentrazione di polveri sottili, spesso presenti più che all’aria aperta. Possiamo tuttavia mantenere un ambiente il più possibile salubre nelle nostre abitazioni: evitiamo di fumare, manteniamo il riscaldamento non oltre i 20° e controlliamo che gli impianti del gas e tutti i dispositivi che bruciano gas o altri combustibili siano ben installati, curandone la manutenzione. Prestiamo attenzione all’umidità, cercando di evitare la comparsa di muffe; areiamo i locali almeno due volte al giorno e cambiamo i filtri dei condizionatori a ogni fine stagione. Anche la natura viene in nostro soccorso, alcune piante da appartamento – come dracena, aloe, clorofito, crisantemo, gerbera, giglio – aiutano a ripulire l’aria dagli agenti inquinanti, in particolare dalla formaldeide.

È fondamentale dunque il ruolo della ricerca per capire i meccanismi di queste malattie e per individuare strategie efficaci per prevenire e diagnosticare con rapidità le malattie da Trombosi. Dobbiamo inoltre impegnarci per limitare gli effetti di smog e inquinamento, mettendo in campo azioni concrete come altri Stati europei stanno facendo già da diverso tempo. I Paesi Bassi – ad esempio – hanno ridotto il traffico su gomma: eliminare completamente camion e automobili è una strada impraticabile, ma è possibile incentivare all’utilizzo del trasporto pubblico, migliorandone qualità ed efficienza, così come incrementare piste ciclabili e infrastrutture alternative per il trasporto merci. Creare aree pedonali, favorire la diffusione di autoveicoli elettrici, studiare zone a traffico limitato è un inizio. È stato infatti calcolato che nel corso delle “domeniche senza traffico” il black carbon si è ridotto del 78% rispetto alle domeniche con traffico normale. Le istituzioni dovrebbero inoltre attivarsi per aumentare nelle città la quantità di alberi, che non solo depurano l’aria dall’anidride carbonica, restituendo ossigeno, ma assorbono anche gran parte delle micro polveri, oltre a rompere l’onda di trasmissione del rumore. Tutte queste iniziative – insieme a campagne di sensibilizzazione della popolazione, alla prevenzione e al mantenimento di uno stile di vita sano e attivo – devono essere considerate un investimento per la salute di tutti.

Dott.ssa Lidia Rota Vender
Presidente ALT
Specialista in Ematologia e Malattie cardiovascolari da Trombosi