La misurazione accurata della pressione arteriosa (PA) è fondamentale per la diagnosi e la gestione dell’ipertensione arteriosa. Le linee guida dell’ipertensione arteriosa pubblicate a giugno 2023 hanno posto ancora una volta una grande attenzione alla misurazione della PA. È stato stabilito che il metodo di misurazione da utilizzare sia quello con apparecchi automatici (principalmente oscillometrici), non solo per il monitoraggio della PA nelle 24 ore (ABPM) e domiciliare (HBPM), ma anche per la misura della PA clinica in ambulatorio medico (Tabella 1).
Si devono comunque tenere presenti alcune limitazioni dovute alla rilevazione di valori istantanei in condizioni statiche che sottostimano la natura dinamica della PA, cioè la sua variabilità nelle attività quotidiane o ai possibili errori causati da dimensioni, forma e posizionamento inadeguati del bracciale ed il possibile disagio dalla compressione dell’arto durante il gonfiaggio del bracciale, in particolare sul lavoro e durante il sonno. I professionisti sanitari e i pazienti dovrebbero scegliere i dispositivi sulla base della loro accuratezza verificandola dagli elenchi disponibili su Internet (Tabella 1), e provvedere alla loro manutenzione (una volta all’anno per i dispositivi professionali per la PA ambulatoriale e meno frequentemente per i dispositivi domestici). Sul mercato sono sempre più disponibili nuovi dispositivi di misurazione della PA senza bracciale (“cuff-less”), che utilizzano sensori, elaborazione del segnale, apprendimento automatico e altre tecnologie incorporate in dispositivi indossabili, smartphone, dispositivi tascabili o altri tipi di dispositivi che hanno un notevole potenziale per migliorare la consapevolezza, diagnosi e trattamento dell’ipertensione. Tuttavia, le linee guida dell’ipertensione arteriosa ribadiscono che i dispositivi cuff-less non dovrebbero essere utilizzati per la diagnosi o gestione dell’ipertensione nella pratica clinica, poiché non esistono protocolli specifici e standardizzati di validazione. Un elemento essenziale delle linee guida è il sempre maggior riferimento all’ utilizzo della misurazione della PA al difuori dell’ambulatorio medico ed in particolare della PA domiciliare, che fornisce la possibilità di letture multiple della PA, nell’ambiente abituale di ciascun individuo ed è un metodo bene accettato per l’uso a lungo termine dai pazienti e ha un costo relativamente basso. I principali vantaggi sono sintetizzati in Tabella 2 e le raccomandazioni per la corretta misurazione in Tabella 3.
Sebbene i dati non siano del tutto univoci, un ulteriore possibile vantaggio della misura della PA domiciliare è che questa metodica può migliorare l’aderenza al trattamento, favorendo così il controllo dell’ipertensione, specialmente se combinato con istruzione ai pazienti, consulenza di professionisti sanitari, algoritmi di automodifica della terapia o interventi di telemedicina. La combinazione di telemonitoraggio con applicazioni per smartphone può offrire ulteriori vantaggi, tra cui la possibilità di archiviare e trasferire dati della PA in formato digitale e facilitarne la valutazione da parte degli operatori sanitari. Di conseguenza, è stato dimostrato che l’automisurazione della PA a domicilio aiuta a migliorare la persistenza del controllo della pressione arteriosa durante il trattamento a lungo termine [10]. Le condizioni di misurazione e la postura dovrebbero essere simili a quelle utilizzate in ambulatorio e sono descritte nella Figura 1 [1,7].
Poiché l’HBPM è privo o quasi privo di effetto camice bianco (aumento della pressione arteriosa causato dallo stress della misurazione) nella maggior parte dei pazienti, i suoi valori sono inferiori a quelli ambulatoriali. La soglia per l’ipertensione domiciliare è definita come il valore corrispondente a una PA clinica, misurata nell’ambulatorio del medico, di 140/90 mmHg cioè 135/85 mmHg. Per analogia, l’obiettivo della PA domiciliare è considerato il valore corrispondente al bersaglio della PA ambulatoriale raccomandato dalle linee guida (<130/80 mmHg), che non è ben definito ma probabilmente solo pochi mmHg inferiori. I valori della PA domiciliare devono essere raccolti prima delle visite ambulatoriali programmate o ogni volta che si verifica un cambiamento clinicamente significativo della PA sospettato. Idealmente, la PA domiciliare dovrebbe essere monitorata per 7 giorni e mai per meno di 3 giorni, con misurazioni ripetute (1 minuto di distanza) al mattino (prima dell’assunzione del farmaco se il paziente è in terapia) e alla sera. Le letture del primo giorno (di solito superiori e instabili) dovrebbero essere scartate e considerate valide le medie dei valori rimanenti. I limiti dell’automisurazione domiciliare della PA sono la necessità dell’addestramento del paziente, l’utilizzo di dispositivi imprecisi, la possibile induzione di ansia che porti a misurazioni eccessivamente frequenti che possono essere seguite da modifiche del trattamento da parte del paziente. Nel caso in cui il medico si rende conto che la automisurazione della pressione arteriosa genera eccessivo stress nel paziente, sarebbe bene limitarne l’uso. Vi sono infatti alcuni pazienti, in particolare anziani, che rischiano di “vivere la quotidianità sulla base dei valori pressori”. In questi casi è importante che il medico spieghi al paziente la reale utilità della misurazione purché questa non infici la qualità della vita. In alcuni casi, fortunatamente abbastanza rari, l’automisurazione può anche essere sconsigliata. La tabella 4 riporta le indicazioni all’utilizzo della automisurazione domiciliare e-o del monitoraggio ambulatoria della PA nelle 24 ore. Ovviamente il medico di medicina generale o lo specialista dell’ipertensione supporterà il paziente nell’indicazione all’utilizzo della metodica più appropriata, che considerando il valore clinico di entrambe non sono ridondanti, competitivi o intercambiabili, ma complementari.
Lorenzo Ghiadoni
Internista
Centro Riferimento Regionale Ipertensione Arteriosa
Direttore Medicina d’Urgenza Universitaria
AOU Pisana e Università di Pisa
Presidente AcEMC (Academy of Emergency Medicine and Care)
Andrea Ungar
Geriatra e Cardiologo
Responsabile Centro Ipertensione Geriatra-UTIG (AOU Careggi)
Centro di Riferimento Regionale della Toscana per l’Ipertensione Arteriosa dell’anziano
Presidente SIGG (Società Italiana di Gerontologia e Geriatria)