Ipertensione arteriosa e attività fisica

Da diversi anni è stato dimostrato che il grado di attività fisica è inversamente proporzionale ai livelli di pressione arteriosa. Tradotto in altri termini significa che una persona attiva ha un minor rischio di sviluppare l’ipertensione arteriosa rispetto ad una persona sedentaria.
Lo sport, inteso anche come lo svolgimento di attività motorie quotidiane di media intensità (giardinaggio, passeggio, faccende domestiche ecc.), oltre ad avere un’efficacia preventiva ha anche un’importantissima funzione terapeutica.
L’utilità dell’attività fisica sulla riduzione pressoria in pazienti con ipertensione lieve/moderata è da tempo oggetto di numerosi studi. Tutte queste ricerche hanno dimostrato che un esercizio fisico regolare (bici, nuoto, jogging, marcia o le loro combinazioni) è in grado di ridurre i livelli di pressione a riposo in maniera significativa.

Riduzione media della pressione arteriosa indotta da regolare esercizio fisico in pazienti con ipertensione arteriosa lieve o moderata.

RIDUZIONE PRESSIONE ARTERIOSA SISTOLICA 8-10 mm Hg
RIDUZIONE PRESSIONE ARTERIOSA DIASTOLICA 7-8 mmHg

I dati riportati in tabella, considerati sotto un altro punto di vista, testimoniano come l’esercizio fisico diminuisca di circa il 50% il rischio di danni cardiovascolari e cerebrali da ipertensione. La ginnastica ha anche un effetto ipotensivo a breve termine. In particolare, dopo aver eseguito un esercizio di tipo aerobico di 30- 40 minuti, la pressione rimane più bassa (< 5-8 mmHg) per circa 13 ore.

Gli effetti benefici dell’allenamento sono dovuti a numerosi fattori tra cui i più importanti sono:
CAPILARIZZAZIONE: aumento del numero di capillari a livello muscolare e cardiaco dove lo sviluppo del microcircolo coronarico riduce il rischio di angina ed infarto
MAGGIOR APPORTO DI SANGUE ED OSSIGENO: a tutti i tessuti ed in particolare al muscolo cardiaco
RIDUZIONE DELLO STRESS: sia transitorio che a lungo termine grazie al rilascio di sostanze euforizzanti che intervengono nella regolazione dell’umore (endorfine).
RIDUZIONE DELLE RESISTENZE PERIFERICHE: sia grazie alla riduzione dell’attività di alcuni ormoni e dei loro recettori (catecolamine), sia grazie all’aumento del letto capillare
EFFETTO POSITIVO SUGLI ALTRI FATTORI DI RISCHIO: l’attività fisica svolge un effetto benefico su altre patologie che spesso si associano o causano l’ipertensione come diabete, dislipidemie ed obesità.

L’esercizio fisico utile per la prevenzione e la cura dell’ipertensione deve rispettare le seguenti caratteristiche:
AEROBICO o cardiovascolare: deve cioè essere un’attività fisica di durata svolta a media intensità. Per sapere qual è il livello di impegno fisico si può acquistare un cardiofrequenzimetro o, più semplicemente, mantenere uno sforzo che, seppur impegnativo, consenta di parlare con il compagno di allenamento. Tipici esempi di lavoro cardiovascolare sono la marcia, il jogging, la corsa, il nuoto di resistenza ed il ciclismo.

FREQUENZA DI ALLENAMENTO: per essere veramente efficace l’esercizio fisico va ripetuto per almeno tre volte alla settimana. Il massimo effetto benefico lo si ottiene con 5 sedute settimanali, anche se le differenze, in termine di calo pressorio, non sono significative. In questo caso migliorano invece i benefici sulla riduzione del peso corporeo e sull’efficacia del sistema cardiovascolare.

DURATA: per essere efficace l’attività deve protrarsi per almeno 20-30 minuti, possibilmente senza interruzioni. Anche in questo caso i risultati migliori si ottengono con un impegno superiore (40- 50 minuti). Al di sotto dei venti minuti gli effetti positivi calano considerevolmente.

Andrea Ungar
Geriatra e Cardiologo
Responsabile Centro Ipertensione Geriatra-UTIG (AOU Careggi)
Centro di Riferimento Regionale della Toscana per l’Ipertensione Arteriosa dell’anziano
Presidente SIGG (Società Italiana di Gerontologia e Geriatria)

Lorenzo Ghiadoni
Internista
Centro Riferimento Regionale Ipertensione Arteriosa
Direttore Medicina d’Urgenza Universitaria
AOU Pisana e Università di Pisa
Presidente AcEMC (Academy of Emergency Medicine and Care)