Donne anziane: la dieta migliore per un cuore in salute

Le donne in postmenopausa che consumano più proteine vegetali hanno meno  rischi di malattie cardiovascolari, morte prematura e morte correlata alla demenza rispetto a quelle  che ne assumono in minore quantità, secondo quanto riporta una nuova ricerca pubblicata sulla rivista Journal dell’American Heart Association.
Ricerche precedenti hanno dimostrato un’associazione tra diete ad alto contenuto di carne rossa e rischio di malattie cardiovascolari , ma i dati sono scarsi e non dimostrati su tipi specifici di proteine, affermano gli autori dello studio.
In questa ricerca, gli studiosi hanno analizzato i dati di oltre 100.000 donne in postmenopausa (di età compresa tra 50 e 79 anni), che hanno partecipato allo studio nazionale della Women’s Health Initiative, tra il 1993 e il 1998, e che sono state seguite fino a febbraio del 2017. Al momento dell’iscrizione, le  partecipanti hanno compilato alcuni questionari sulla loro dieta, specificando la frequenza con cui mangiavano uova, latticini, pollame, carne rossa, pesce/crostacei e proteine ​​vegetali come tofu, noci, fagioli e piselli. Durante il periodo di studio, si sono verificati un totale di 25.976 decessi (6.993 decessi per malattie cardiovascolari; 7.516 decessi per cancro e 2.734 decessi per demenza).
Questi i principali risultati: a) diversamente dalle donne in postmenopausa che assumevano minore quantità di proteine ​​vegetali, quelle che ne assumevano una più alta dose avevano un rischio di morte, per tutte le cause, inferiore del 9%, un rischio di morte inferiore del 12% per malattie cardiovascolari ed un rischio inferiore del 21% di morte correlata alla demenza; b) un maggiore consumo di carne rossa lavorata era associato ad un rischio maggiore del 20% di morire di demenza; c) un maggiore consumo di carne, uova e latticini non trasformati è stato associato ad un rischio più alto, rispettivamente, del 12%, 24% e 11% di morire per malattie cardiovascolari; d) un consumo maggiore di uova era associato ad un rischio più elevato del 10 % di morire di cancro; e) tuttavia, un più alto consumo di uova era associato ad un rischio inferiore del 14% di morire di demenza, mentre un maggiore consumo di pollame era associato ad un rischio inferiore del 15%.
“Non è chiaro nel nostro studio il motivo per cui le uova fossero associate a un rischio più elevato di morte cardiovascolare e per cancro”, dice l’autore principale dello studio Wei Bao, MD, Ph.D., assistente professore di epidemiologia presso l’Università dello Iowa a Iowa City. “Il motivo potrebbe essere in relazione ai diversi modi in cui le persone cucinano e mangiano le uova che possono essere bollite, strapazzate, in camicia, al forno, fritte e così via. Sebbene avessimo attentamente considerato molti potenziali fattori di confusione nell’analisi, rimane ancora difficile stabilire pienamente se le uova, altri alimenti normalmente consumati  con queste (come il bacon), o anche fattori non dietetici legati al loro consumo possano portare ad un aumento del rischio di morte cardiovascolare e per cancro.”
I ricercatori hanno notato la sostituzione totale della carne rossa, delle uova o dei latticini con le noci era associata ad un rischio inferiore, dal 12% al 47%, di morte per tutte le cause, a seconda del tipo di proteina sostituita con la frutta a guscio.
“È importante notare che le proteine alimentari non vengono consumate isolatamente, quindi l’interpretazione di questi risultati potrebbe essere azzardata e dovrebbe essere basata sulla considerazione della dieta generale, compresi i diversi metodi di cottura”, afferma Yangbo Sun, MD, Ph.D. , coautore dello studio, ricercatore presso l’Università del Tennessee Health Science Center.
L‘analisi ha anche rivelato che le donne che assumevano  quantità maggiori di proteine ​​animali come carne e latticini erano, per la maggior parte, bianche e avevano un’istruzione ed un reddito più elevati, spesso erano ex fumatrici, o facevano un uso più elevato di alcol ed erano fisicamente meno attive. Inoltre, queste donne avevano maggiori probabilità  di avere il diabete di tipo 2 all’inizio dello studio, una storia familiare di attacchi di cuore ed un indice di massa corporea più alto, tutti fattori di rischio di malattie cardiovascolari.
Gli autori sostengono che i risultati ottenuti supportano la necessità di considerare le fonti di proteine ​​alimentari nelle future linee guida dietetiche che al momento si concentrano principalmente sulla quantità totale di proteine. “I nostri risultati” – affermano – “dimostrano che potrebbero esserci diverse influenze sulla salute associate a diversi tipi di alimenti proteici”.  Inoltre, fanno presente che uno dei limiti della ricerca  può risiedere nel fatto che è di tipo osservazionale e basata su informazioni auto-riportate quando è iniziata, ed inoltre è priva di dati sul tipo di cottura dei cibi proteici.
Il professor Wei Bao e il suo partner di studio,Yangbo Sun, sulla base delle linee guida dietetiche americane 2020-2025, raccomandano di assumere una varietà di alimenti proteici, specificando: carne e pollame a basso contenuto di grassi, frutti di mare, fagioli, piselli, lenticchie, noci, semi e prodotti a base di soia e almeno circa 250 grammi di pesce cotto a settimana. Rientra in queste raccomandazioni anche il consumo di uova, ma in quantità limitata, visto il contenuto relativamente alto di colesterolo nei tuorli. Gli individui sani possono includere fino a un uovo intero o l’equivalente al giorno.

Fonte: Wei Bao – Originally published24 Feb 2021https://doi.org/10.1161/JAHA.119.015553Journal of the American Heart Association. ;0