Anche il caffè decaffeinato fa bene al fegato

Uno studio condotto da Margarida Coelho dell’Università di Coimbra, pubblicato su Nutrients,, ha rivelato che la caffeina, i polifenoli e altri prodotti naturali presenti nel caffè possono aiutare a ridurre la gravità della steatosi epatica non alcolica (NAFLD) tra i sovrappeso persone con diabete di tipo 2 (T2D). NAFLD è un termine collettivo per i disturbi del fegato causati da un accumulo di grasso nel fegato. Questi possono portare a fibrosi epatica, che può progredire in cirrosi (cicatrizzazione del fegato) e cancro al fegato. La NAFLD non è il risultato di un consumo eccessivo di alcol, ma è invece spesso il risultato di uno stile di vita malsano con poco esercizio fisico e una dieta ipercalorica. I partecipanti allo studio con una maggiore assunzione di caffè avevano fegati più sani. I soggetti con livelli più elevati di caffeina avevano meno probabilità di avere fibrosi epatica, mentre livelli più elevati di componenti del caffè senza caffeina erano significativamente associati a punteggi ridotti dell’indice di steatosi epatica. Lo studio suggerisce che per i pazienti con T2D in sovrappeso, una maggiore assunzione di caffè è associata a NAFLD meno grave. I ricercatori hanno intervistato 156 partecipanti obesi borderline di mezza età sulla loro assunzione di caffè, di cui 98 soggetti avevano T2D e hanno fornito campioni di urina delle 24 ore. Questo è stato utilizzato per misurare la caffeina e i metaboliti non contenenti caffeina, i prodotti naturali del corpo che scompongono il caffè. Questa metodologia segue un recente passaggio all’analisi dell’urina piuttosto che al consumo auto-dichiarato, per dati quantitativi più definiti sull’assunzione di caffè. L’assunzione di caffeina è associata a una diminuzione della fibrosi epatica nella NAFLD e in altre condizioni epatiche croniche. È stato suggerito che altri componenti del caffè, compresi i polifenoli, riducono lo stress ossidativo nel fegato, riducendo a loro volta il rischio di fibrosi e migliorando l’omeostasi del glucosio sia nei soggetti sani che in quelli in sovrappeso. Tutti questi fattori possono anche alleviare la gravità del T2D.

Fonte: Coelho M et al. Diabetes. Nutrients. December 2022. doi.org/10.3390/nu15010004