Prevenzione cardiovascolare primaria

Dr. Roberto Pescatori M.D.
Spec. Cardioangiochirurgia
Pres Nel CUORE di Santa
Via Roma 7
S.Margherita Lig.

Dr. Alberto Cavallini M.D.
Spec.Cardiologia
Copres Nel CUORE di Santa
Clinica Villa Montallegro
Genova

Dr. Castelli Riccardo M.D.

Genova

Definizione
Nel libro della medicina orientale, di circa 6000 anni prima della nascita di cristo, si parla del fatto che il “bravo medico” è colui che cura il paziente prima che la malattia faccia la sua comparsa. Quindi già ottomila anni fà sapevano e cercavano di studiare cosa fosse la prevenzione primaria! 
Cioè tutte quelle azioni che, se messe in pratica, possono ritardare la comparsa di una malattia in un soggetto sano. Per evitare la possibile comparsa di malattie cardiovascolari, ancora oggi al primo posto per decessi nel mondo, bisognerebbe seguire le regole generali della prevenzione primaria cardiovascolare. Queste regole sono state emanate da società scientifiche nazionali ed internazionali per cercare di preservare lo stato di salute delle popolazioni. E’ dimostrato che riuscire a mettere in pratica questi consigli potrebbe ridurre la probabilità che si verifichi un avvento avverso. Questi processi vengono definiti come riduzione del rischio, nel nostro caso, cardiovascolare. Per ridurre il rischio bisogna identificare ed, eventualmente, modificare i “fattori di rischio” che sono divisi in due categorie: non modificabili e modificabili.

I non modificabili comprendono:
– Il genere maschile o femminile (le donne sono maggiormente protette fino all’età della menopausa per la presenza di estrogeni, da li’ in avanti il rischio si pareggia)
– la razza (le popolazioni africane e quelle dell’asia del sud, nativi e i loro discendenti, hanno un’aumentata incidenza delle malattie cardiovascolari)
– l’età (il rschio cardiovascolare aumenta con il progredire degli anni)
– la familiarità (avere degli avi con storia di insorgenza precoce di malattie cardiovascolari predispone ad un aumento del rischio)
– la genetica (essere portatori di modificazioni genetiche favorisce l’insorgenza di malattie cardiovascolari)

Su questi fattori non si puo’ intervenire.

I modificabili principalmente riguardano lo stile di vita, e comprendono:
l’abolizione del fumo
il moderato consumo di alcool
contenimento del peso corporeo, attraverso:
– la dieta, che dovrebbe essere a basso contenuto di zucchero, sale, grasssi
– l’attivita’ fisica continuativa, moderata e adeguata all’eta’ del soggetto.

Altri fattori di rischio modificabili sono legati ad alterazione di parametri fisiologici che dovrebbero essere mantenuti nei limiti ed, eventualmente corretti, anche con l’utilizzo di terapie mirate, e sono:

Valori elevati di:
glicemia
– pressione arteriosa
– uricemia
– omocisteina
– trigliceridi
– colesterolo ldl
– e bassi valori di colesterolo hdl.

Tutti questi parametri dovrebbero essere controllati annualmente e gli accorgimenti continuati regolarmente nel tempo, perche’ e’ proprio con la costanza che si potrebbe ritardare l’insorgenza di possibili patologie cardiovascolari.