Una più elevata assunzione di magnesio è associata a un minore rischio di diabete di tipo 2

Sono le conclusioni a cui sono arrivati i ricercatori coordinati da Hruby A della Tufts University di Boston, USA. E’ noto da studi osservazionali che l’assunzione di magnesio è inversamente associata al rischio di diabete di tipo 2; tuttavia, pochi hanno valutato questa associazione nel contesto della qualità dei carboidrati della dieta. Pertanto i ricercatori hanno ipotizzato che una assunzione più elevata di magnesio è associata a un rischio minore di diabete di tipo 2, soprattutto nel contesto di una dieta a basso contenuto di carboidrati (caratterizzata da bassa assunzione di cereali o di alimenti con un elevato indice glicemico (GI) o da una dieta con elevato carico glicemico (GL). Nel Nurses’ Health Study (NHS; 1984-2012, 69.176 pazienti coinvolti), nel NHS2 (1991-2013, 91.471 pazienti coinvolti) e nell’Health Professionals’ Follow-Up Study (1986-2012, 42.096 pazienti coinvolti) l’apporto dietetico è stato valutato mediante questionari sull’alimentazione ogni 4 anni. Il diabete di tipo 2 è stato accertato mediante questionari biennali e questionari complementari. Sono stati calcolati i rapporti di rischio multivariato (HRs) di assunzione di magnesio e incidenza di diabete, corretti per età, Body Mass Index, storia familiare di diabete, attività fisica, fumo, ipertensione, ipercolesterolemia, assunzione di glucosio e di calorie, di alcool, di cereali, di grassi polinsaturi, di carne lavorata, e sono state considerate le associazioni congiunte di qualità del magnesio e di carboidrati sul rischio del diabete. Nell’analisi degli studi sono state documentate 17.130 diagnosi di diabete di tipo 2 su 28 anni di follow-up. Nelle analisi delle tre coorti, quelle con l’assunzione di magnesio più elevato avevano un rischio di diabete di tipo 2 inferiore del 15% rispetto a quelli con l’assunzione più bassa. L’assunzione di magnesio più elevata è stata fortemente associata a un rischio più basso di diabete di tipo 2 tra i partecipanti che hanno assunto fibra ad alto indice glicemico o con basso contenuto di cereali rispetto a quelli che hanno assunto fibra con basso indice glicemico o con un alto contenuto di cereali.