Sei anziano? Queste le regole per la corretta gestione della pressione arteriosa

1) Nell’anziano la pressione che “conta” di più è la pressione massima (sistolica). La pressione massima deve essere mantenuta possibilmente tra 120 e 150 mmHg.

2) Controllare almeno due volte all’anno la pressione “in piedi”. Un medico o un infermiere dovrebbero misurare la pressione prima sdraiato e poi in piedi a 1 e 3 minuti per la ricerca dalla ipotensione ortostatica (calo della pressione in piedi)

3) Mantieniti in forma. Cammina almeno 3-4 volte la settimana 30 minuti!!

4) Misurare frequentemente la pressione, possibilmente a domicilio con apparecchi automatici al braccio, facili e sicuri da usare, soprattutto ai cambi di stagione;

5) Quando vi sono dubbi sui reali valori pressori nella vita quotidiana eseguire un Monitoraggio Pressorio nelle 24 ore

6) Porre grande attenzione alla presenza di sintomi legati ad ipotensione come stanchezza, capogiri, sudorazione, sensazione di svenimento;

7) Evitare sempre il brusco passaggio dalla posizione orizzontale a quella verticale, che potrebbe causare anche caduta per calo della pressione arteriosa. Se bisogna alzarsi dal letto, soprattutto nelle ore notturne, è necessario non farlo mai bruscamente, ma fermarsi in posizioni intermedie (esempio: seduti al bordo del letto per alcuni minuti) prima di alzarsi in piedi;

8) In presenza di una polifarmacoterapia e/o di decadimento cognitivo la terapia anti-ipertensiva deve essere valutata da caso a caso

In Estate:

1) Rivalutare sempre la terapia anti-ipertensiva (con il caldo la pressione solitamente si riduce e potrebbe essere eccessiva ….). In particolare deve essere rivalutata la dose dei diuretici (spesso presenti nelle associazioni farmacologiche).

2) Aumentare la assunzione di liquidi, evitando bevande fredde, alcoliche, zuccherate, gassate

3) Aumentare il consumo di cibi freschi, in particolare frutta e verdura, anche sotto forma di frullati o centrifugati, assumere pasti leggeri e conservare correttamente i cibi. Preferire il pesce alla carne e i formaggi freschi a quelli stagionati.

Prof. Andrea Ungar
Cardiologia e Medicina Geriatrica
AOU Careggi e Università degli Studi di Firenze