DISPNEA

La dispnea, definita anche affanno o fame d’aria, è il sintomo di una respirazione con disagio. In condizioni normali è un sintomo che si riscontra durante uno sforzo intenso; se, invece, tale sintomo compare per sforzi lievi o a riposo o di notte è patologico.

Quali sono le cause?
Nella maggior parte dei casi, una respirazione difficoltosa è riconducibile a patologie respiratorie quali polmonite, asma, bronchite, broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), malattie delle vie aeree superiori oppure a patologie cardiache quali ischemia cardiaca, insufficienza cardiaca. Altre cause possibili sono neurologiche, muscolo-scheletriche, endocrine, ematologiche e, non ultima, l’ansia.

Come si valuta?
L’approccio iniziale è il controllo delle vie aeree, della respirazione e della circolazione. Situazioni gravi sono se la dispnea si associa a ipotensione arteriosa, aritmie, bassa ossigenazione del sangue, cianosi, alterazione dello stato mentale.
Vi sono diversi metodi per quantificare il grado di dispnea: il più semplice è la scala di Borg modificata che valuta la sensazione soggettiva di dispnea in base ad una scala che va da 1 a 10.
Nella valutazione della causa della dispnea è utile eseguire esami ematochimici, in particolare: emocromo, funzione renale ed epatica, indici di flogosi, BNP.

Anche gli esami strumentali possono essere di aiuto nella diagnosi:
– la radiografia del torace per confermare o escludere uno pneumotorace, una polmonite, una BPCO, uno scompenso cardiaco;
– l’ecocardiogramma Color Doppler per valutare se la dispnea sia dovuta ad una disfunzione cardiaca o a un mal funzionamento di una valvola o ad un ischemia miocardica;
– la tomografia computerizzata a spirale con mezzo di contrasto per diagnosticare una embolia polmonare o una patologia polmonare.

Giuseppe Marazzi
IRCCS San Raffaele – Roma